CODICE RIF: 1295 TIPOLOGIA: villa d’epoca con parco CONDIZIONE: parzialmente ristrutturata POSIZIONE: aperta e soleggiata COMUNE: Lucca PROVINCIA: 9 REGIONE: Toscana DIMENSIONE: 5.000 metri quadrati TOT. N° VANI: 50+ CAMERE: 8 (fino a 30) BAGNI: 10 (fino a 30) CARATTERISTICHE: saloni affrescati, soffitti a volta, pavimenti in cotto e marmo originali, colonne in marmo, camini, portico con archi, balaustra con statue, decorazioni in stucco e pietra, antiche scuderie, parco all’inglese, fontane, scalone monumentale ANNESSI: scuderie, casa del fattore, casetta di guardia ACCESSO: strada asfaltata PISCINA: no ELETTRICITÀ: già collegata ACQUA: rete idrica comunale TELEFONO: già collegato GAS: gas naturale RISCALDAMENTO: già collegato GIARDINO: sì, all’inglese e ben curato TERRENO: 4,2 ettari
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PREZZO
EUR 17.500.000,00
DESCRIZIONE
LUCCA VILLA D'EPOCA IN VENDITA
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In Toscana, a pochi chilometri da Lucca e Capannori, in una posizione aperta e soleggiata, magnifica villa storica con scuderie e parco all'inglese.
La villa è caratterizzata da splendidi saloni affrescati e decorazioni tardobarocche volute dalla nota famiglia Mansi, il cui nome è ancora legato all’edificio.
Tutto attorno alla villa si stende poi un parco di oltre 40.000 mq con laghetti, fontane e siepi. Gli ampi spazi, esterni e interni, sono adatti per eventi e cerimonie.
Lucca è una delle città d’arte più importanti d’Italia e vanta una cinta muraria ancora intatta. Questa dimora storica è situata in posizione aperta e soleggiata, a breve distanza sia dalle principali città d’arte toscane, come Pisa, Firenze, San Gimignano e Siena, sia dai principali centri balneari della Versilia, come Viareggio, Forte dei Marmi e Marina di Pietrasanta.
La proprietà dista pochi chilometri dall’autostrada A11 Firenze-Mare e si trova a soli 10 km dalla stazione ferroviaria più vicina. Gli aeroporti di riferimento sono quelli di Pisa e Firenze, entrambi a meno di un’ora di auto dalla villa. Il campo da golf (18 buche) di Montecatini è a soli 30 km di distanza.
DESCRIZIONE DEGLI EDIFICI
La villa padronale (2.112 mq, 8 camere e 10 bagni) è strutturata su quattro piani:
- Seminterrato: vecchie cucine, accoglienza ospiti, uffici, bagni e vari salottini;
- Piano terra: saloni di rappresentanza affrescati, salotti, sale da pranzo e sale lettura;
La proprietà include poi una serie di edifici da ristrutturare che includono le vecchie scuderie (2.068 mq, su due piani), la casa del fattore (700 mq, su due piani) e una casetta di guardia sul lato est (120 mq).
STORIA, STATO E FINITURE
La villa, prima dell’acquisto da parte della famiglia Cenami nel 1599, si presentava come un rettangolo molto allungato, con una grande sala centrale affiancata sui due lati da stanze comunicanti. La contessa FeliceCenami commissionò all’urbinate MuzioOddi la ristrutturazione della villa tra il 1634 e il 1635. Il progetto portò all’aggiunta dei due avancorpi sulla facciata sud e del portico centrale a tre archi sovrastato da un’altana (anch’essa tripartita).
Nel 1675 la villa fu acquistata da OttavioMansi per la somma non indifferente di 11.000 scudi lucchesi. Subito si avviarono lavori di ristrutturazione e sistemazione dell’edificio. Nel terrilogio di VincenzoFinucci del 1689 la villa compare ancora nella forma datale da Oddi, ma sono presenti nel parco le scuderie e la casa del fattore, opera con tutta probabilità dell’architetto Raffaello Mazzanti.
Agli inizi del Settecento la villa fu oggetto di un’ulteriore rimaneggiamento, questa volta opera di Gian Francesco Giusti su commissione di Guido Ottavio Mansi. La villa assunse l’aspetto definitivo, con la sostituzione dell’altana con un nuovo corpo sormontato da volute e la creazione di una balaustra coronata da statue mitologiche.
Gli interni della villa seguono pedissequamente l’iconografia tardosettecentesca; il salone centrale fu decorato dal pittore neoclassico Stefano Tofanelli con opere raffiguranti Il Trionfo del Sole, Le imprese di Apollo, Il Giudizio di Mida e La Morte di Marsia.
Ulteriori lavori nel corso dell’Ottocento non interessarono direttamente la villa.
Per quanto riguarda le scuderie, l’edificio non compariva nel contratto di compravendita tra Cenami e Mansi del 1675 (dove peraltro non compaiono altri edifici oltre alla villa). Compare però nel terrilogio del Finucci del 1689, pertanto la costruzione deve risalire al periodo che intercorre tra le due date. L’aspetto decisamente barocco dell’edificio, assieme al periodo di costruzione, rendono inequivocabile l’attribuzione a Raffaello Mazzanti, attivo a Villa Mansi proprio in quegli anni.
La forma trapezoidale potrebbe essere ricondotta a un tentativo di correzione di un’iniziale asimmetria, ma potrebbe benissimo trattarsi di un scelta studiata così da facilitare le manovre dei carri in entrate nelle scuderie.
Il corpo di congiunzione delle due ali, chiamato Palazzina dell’Orologio, richiama la porte-torre-campanile del Palazzo Vaticano (opera di Martino Ferrabosco). Dai disegni di Gian Francesco Giusti si può apprezzare l’aspetto originale del complesso che fu sostanzialmente e irrimediabilmente alterato nel XIX secolo quando fu eliminata la sopraelevazione con l’orologio, sostituita da una merlatura medievaleggiante (tipical del revival neogotico di inizio secolo).
La casa del fattore è databile anch’essa al periodo 1675 – 1689 con paternità dubbia del progetto: all’interno dell’edificio rimangono alcune decorazioni, come il grande stemma nella vasca del lavatoio, che permettono di attribuire con certezza la committenza alla famiglia Mansi. A livello di planimetria, l’edificio non ha subito modifiche sostanziali e rimane pressoché inalterato.
IL PARCO DI VILLA MANSI
Lo splendido giardino di Villa Mansi fu creato nel corso di vari anni da vari progettisti. Inizialmente di proprietà della famiglia Benedetti, la villa era semplicemente una fattoria. Fu solo dopo il 1599, quando la proprietà fu acquistata dalla famiglia Cenami, che la villa assunse la sua funzione di residenza suburbana.
La villa passò nel 1675 alla famiglia Mansi che si occupò di riorganizzare l’intera proprietà. Nel già menzionato terrilogio del 1689 si ha una rappresentazione schematica di come doveva presentarsi l’intero parco in quel momento, con due porzioni nettamente separate.
A ovest si trovavano l’orto, il pomario e l’agrumeto, mentre sul lato opposto si sviluppava la parte a selvatico, contrassegnata da una vasca ottagonale da cui si irraggiano altri viali.
Anche nel parco è evidente lo stile di Raffaello Mazzanti ma l’intero progetto è sicuramente il risultato di un lavoro a più mani portato avanti nel corso di diversi anni.
Agli inizi del Settecento, per volere di Ottavio Guido Mansi, l’intero parco fu oggetto di un nuovo grande progetto di revisione, le cui varie fasi sono rinvenibili in una serie di schizzi e taccuini datati 1744 e opera di Gian Francesco Giusti, che fanno da complemento alle stampe realizzate da Giuseppe Angeli nello stesso periodo.
Sul lato sud-ovest si trovava il giardino all’italiana progetto da Filippo Juvarra tra il 1725 e il 1733. Questo spazio, costruito simmetricamente a un asse centrale scandito da due vasche, si compone di siepi con linee sinuose che vanno a formare nicchie, esedre e rondò dal gusto tipicamente settecentesco. L’intero impianto tardobarocco del giardino sarà irrimediabilmente cancellato nell’Ottocento quando l’intero parco fu rivisto per adattarlo al nuovo gusto ottocentesco del parco all’inglese, punteggiato di piante e semplici prati che coprono l’intera superficie, lasciando solo deboli tracce del precedente giardino barocco, tra cui fontane e vasche.
Oggi, il giardino si stende su una superficie totale di 41,250 metri quadrati, coperti dal già menzionato parco all’inglese con vasche, fontane e vialetti. A complemento del giardino si trova poi un giardino degli agrumi (1.180 mq).
USO E POTENZIALITÀ
La villa, grazie ai suoi ampi spazi, potrebbe essere facilmente adibita a boutique hotel di lusso per una clientela esigente in cerca di qualcosa di unico. Allo stesso modo, le grandi e bellissime sale dell’edificio sono la cornice perfetta per eventi aziendali, matrimoni o convegni.
Il grande parco esterno, data la natura prevalentemente pianeggiate e libera da alberi, potrebbe fungere da ulteriore spazio per eventi e cerimonie assieme alla villa.
In alternativa, visto il notevole valore storico e artistico della proprietà, si potrebbe fare della villa la sede di rappresentanza di un’azienda prestigiosa.
Con il termine immobile ci si riferisce ad un fabbricato oppure ad un terreno.
In Economia si parla di immobili riferendosi a quei beni che nel tempo non sono soggetti a svalutazione.
Nel corso dei secoli, specie in Italia, i beni immobili hanno sempre rappresentato un bene rifugio.
A dire il vero, tuttavia,specie alla luce di eventi piuttosto recenti, si è portati a riconsiderare questa definizione osservando come anche i beni immobili possano essere soggetti a svalutazione a medio –lungo termine.
In Italia i beni immobili sono censiti in catasto (NCT e NCEU), tutti i trasferimenti dei diritti ad essi connessi vengono obbligatoriamente registrati e le relative scritture trasmesse all'Agenzia del Territorio.
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